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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Valutazione Effetti Ambientali

Valutazione Sperimentale Integrata degli Effetti Ambientali del PTC

3. Lo stato delle risposte: tutele e vincoli di livello comunitario, nazionale e locale e loro relazioni con il PTC.

Sul territorio provinciale insistono più di venti principali vincoli, salvaguardie, piani sovraordinati al livello provinciale, ai quali vanno aggiunti fasce di rispetto e servitù coattive, per un totale di 31 vincoli attivi. Il PTC. ha dedicato un elaborato del Quadro Conoscitivo alla materia: il "Sistema informativo sui vincoli sovraordinati" (QC 06). In questo elaborato sono schedati, in forma di database alfanumerico e cartografico, tutti i vincoli e le salvaguardie gravanti sul territorio, suddivisi per aree tematiche: aree protette, beni culturali (ex D. Lgs. 490/99), beni paesaggistici ed ambientali (ex D. Lgs. 490/99), fasce di rispetto, servitù coattive, suolo e sottosuolo, pianificazione regionale sovraordinata (PIT). I livelli di vincolo sono comunitari (SIC SIR ex CEE 92/43/CE), nazionali (exD. Lgs. 490/99, R.D. 3267 del 1923,D.P.C.M. 5/09/99, P.A.I. del 2001, L 64/74, per citare i principali), regionali (PIT, L.R. 49/95, D.C.R. 12/2000), per una visione esaustiva si rimanda al citato elaborato QC 06, per un'analisi sintetica della dotazione provinciale di tutele paesistico-ambientali, aree protette e siti di interesse comunitario si rimanda al paragrafo 2.3 di questo rapporto: Le risorse inespresse: il patrimonio ambientale e paesistico. Quello che più interessa però è la relazione tra il quadro dei vincoli e le previsioni del PTC. E' evidente che la maggior parte di tali discipline richiede al Piano provinciale, direttamente o indirettamente, la formulazione di apposite norme. D'altronde la capacità di coordinamento "esterno" del Piano è anche funzione della capacità dello stesso di intercettare disposizioni sovraordinate per recepirle e tradurle, quando dovuto, o quanto meno per finalizzarle e coordinarle con il piano stesso e con i piani comunali, quando consigliato dal quadro strategico territoriale complessivo, per aumentare la fattibilità, e quindi l'efficacia, del PTC. Nell'ambito del testo delle NTA tra obiettivi, prescrizioni, indirizzi, azioni e norme sull'integrità delle risorse i riferimenti espliciti ai vincoli e piani sovraordinati sono in numero di 46 (TAB.1), rispetto ai 31 vincoli complessivi, riferimenti così distribuiti per aree tematiche (TAB.2): 26 per i beni paesaggistici ed ambientali e le aree protette; 12 per l'assetto idrogeologico, 5 in relazione al PIT regionale e solo 3 in relazione agli elettrodotti, con una "copertura" sostanziale quindi di 4 tematismi di vincolo su 7. Volendo calcolare un coefficiente di coordinamento (o di coerenza) esterna del Piano si dovrebbero suddividere i 46 riferimenti per i 31 vincoli, ottenendo un dato numerico medio pari a circa 1,48 riferimenti, per ogni vincolo. Ma questo valore, che potrebbe già ritenersi basso, non terrebbe comunque conto dei 4 temi su 7 coperti dal PTC. Si dovrebbe quindi moltiplicare 1,48 per il coefficiente correttivo 0,57 (4/7: che sarebbe pari ad 1 se il Piano si riferisse alla totalità dei vincoli), ottenendo 0,84, come coefficiente di coerenza esterna del PTC. Il dato numerico così costruito non tiene però conto della vocazione paesistico-ambientale del Piano, perfettamente soddisfatta, e implicitamente confermata, dai 26 riferimenti ai beni paesaggistici ed ambientali ed alle aree protette e dai 12 riferimenti all'assetto idrogeologico. In altri termini sembrerebbe difficile valutare la capacità di coordinamento su una rosa di vincoli non pesata in relazione alla reale portata sul territorio e soprattutto alla reale contiguità tematica con l'impostazione del Piano. D'altro canto è pur vero che, guardando alla disciplina, nell'ambito della risorsa città ed insediamenti il Piano ha anche una notevole mole di obiettivi, prescrizioni ed indirizzi rivolti al recupero ed alla valorizzazione del patrimonio culturale, risulta quindi difficilmente comprensibile la mancata relazione con la disciplina di vincolo sui beni culturali, ed altrettanto può dirsi per le previsioni infrastrutturali ed il mancato coordinamento con le fasce di rispetto e le servitù coattive (anche in relazione alle potenziali conseguenze paesistiche e di consumo di suolo), con la sola eccezione degli elettrodotti. Nel complesso quindi si può concludere che il PTC, pur avendo compiuto uno sforzo apprezzabile nella coniugazione tra la propria disciplina e quella sovraordinata, non ha sfruttato appieno le potenzialità normative di tale strumentazione, offrendo quindi, su quel fianco, un lato fortemente migliorabile.

Tabella 1 Riferimenti ai Vincoli delle Norme Tecniche di Attuazione
NORMA OBIETTIVI STL STF PRESCRIZIONI INDIRIZZI AZIONI INTEGRITÀ
L.R. 49/95 0 1 0 0 0
ANPIL 0 3 0 0 0
PSIC 0 1 1 1 0
D.LGS 490/99 0 1 0 0 1
AREE PROTETTE 2 3 2 0 0
D.C.R. 296/88 0 1 0 0 1
PIT 0 5 0 0 0
PIANO DI BACINO 0 1 0 0 4
LEGGE 431/85 0 0 0 0 1
L.R. 56/2000 0 2 0 2 0
ELETTRODOTTI 0 0 3 0 0
D.C.I 135/99 0 0 0 0 1
D.C.I 136/99 0 0 0 0 1
D.C.I 139/99 0 0 0 0 1
D.C.R. 12/2000 0 1 0 0 3
R.P."ACQUERINO CANTAGALLO" 0 1 2 0 0
Tabella 2 Riferimenti ai Vincoli per ambiti tematici nelle Norme Tecniche di Attuazione
AMBITO TEMATICO DI VINCOLO OBIETTIVI STL STF PRESCRIZIONI INDIRIZZI AZIONI INTEGRITÀ TOTALE
BENI PAESISTICI E AMBIENTALI 3 12 5 3 3 26
ASSETTO IDROGEOLOGICO 0 2 0 0 10 12
ELETTRODOTTI 0 0 3 0 0 3
PIT 0 5 0 0 0 5
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